Le paturnie di Report sul passito

Pubblicato il 6 febbraio 2025 alle ore 13:18

Il recente servizio di Report (I furbetti del Passito) condotto da Sigfrido Ranucci ha gettato delle ombre sul pregiatissimo passito di Pantelleria ritenendo che per la sua produzione vengano utilizzati metodi non previsti dal disciplinare. Rientra nello stile della trasmissione sollevare polveroni attraverso una condotta non sempre avveduta e, soprattutto, informata fino in fondo. 

La questione

Chiariamo i termini del problema. Sostiene Report che alcuni tra i più importanti produttori di Passito di Pantelleria utilizzino metodi di produzione che il disciplinare non prevede in modo esplicito e, in particolare, l'uso delle serre per l'appassimento delle uve non sarebbe una pratica coerente con quanto previsto dalle regole di produzione. Ancora, Report punta il dito sulla differenza fra Passito di Pantelleria Doc ed il Passito liquoroso. Mentre il primo deve utilizzare metodi di appassimento naturali l'altro si può ottenere da metodi di appassimento delle uve anche in ambiente "condizionato" (ad esempio Pellegrino utilizza i forni per l'essiccamento).

L'attacco di Report sembra essere diretto alla cantina Donnafugata con il suo Ben Ryè (è più volte ripetuto il prezzo per bottiglia di questo meraviglioso vino) che utilizza il metodo dell'appassimento delle uve in serre ventilate (è stata più volte citata nel corso del servizio) che, da grande produttore, metterebbe a repentaglio l'autenticità e la genuinità del passito prodotto dai piccoli produttori che utilizzano metodi di appassimento sui graticci all'aria aperta.

Infatti l'intervista a due produttori di minori dimensioni tende a mettere in risalto come il vino ottenuto da metodi "più industriali" andrebbe a rovinare i terpeni, ossia le sostanze aromatiche che tanto pregio conferiscono al Passito. Sul punto, tuttavia, vi è la smentita anche da parte di altri piccoli produttori che, proprio richiamando l'art. 5 del disciplinare di produzione, indicano che le stesse regole di produzione prevedono per l'appassimento al sole la possibilità di proteggere le uve da eventuali intemperie. Orbene, se alcuni produttori coprono i graticci con dei teli per proteggere la materia prima dalle piogge, Donnafugata ha previsto l'uso di serre arieggiate (aperte su due lati) per evitare muffe ed altri eventi capaci di danneggiare la produzione cosi come Pellegrino utilizza gli essiccatoi.

 

La criminalizzazione di Report

Ranucci non ci sta e pur ammettendo che il disciplinare appare non preciso sul punto tende a criminalizzare questi ultimi metodi di produzione considerandoli non tradizionali e pertanto capaci di distorcere le scelte del consumatore.

Invero, occorre segnalare che le uniche interviste fatte da Report sono a due piccoli produttori (evidentemente interessati al tema) ed all'ex Sindaco di Pantelleria (pentastellato) verosimilmente in rotta di collisione con il Presidente del consorzio di tutela del Passito di Pantelleria Doc, Benedetto Renda, a sua volta proprietario delle Cantine Pellegrino che usa il forno per l'appassimento delle uve.

Ci dispiace constatare come ancora una volta le inchieste di Report siano viziate a monte da un peccato originale dato dalla forte ideologizzazione dei temi che tratta e non rappresentano delle analisi giornalistiche imparziali e, soprattutto, prive di contraddittorio con le parti che mette in discussione o discredita. 

Riteniamo che il mondo del vino, ancorchè regolamentato da disciplinari di produzione, prevede anche la creatività, l'ingegno e le metodiche di produzione che ciascun produttore ritiene di dover applicare ed utilizzare pur restando nel sistema delle norme di produzione. Che Ranucci se ne faccia una ragione una volte per tutte.

 

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Commenti

Giuseppa Vitale
un mese fa

Non è la prima volta che Report amplifica e distorce i fatti per aumentare audience. Purtroppo non tutti hanno la voglia di approfondire i temi e molti clienti vengono strumentalizzati con informazioni generalizzanti e spesso allarmanti.

Giuseppe
un mese fa

Chiedere opinioni ad alcuni piuttosto che ad altri,non avere quindi contraddittorio, soprattutto non essere esperti del settore,è manipolazione dell'informazione, probabilmente in questo caso come in altri,una "disinformazione commissionata"....
Ben Ryè resta superlativo nelle sue caratteristiche organolettiche e vale il suo costo!